“Pelle bianco-latte, cuffia in testa, asciugamano sulle spalle, costume di lana rossa con cintura bianca che gli arrivava fin sotto le ascelle.
Sulla spiaggia non c’era posto neppure in piedi. C’erano ovunque avanzi di un’orgia di frittate e panini. Molti dormivano al sole con le bocche aperte piene di sabbia e di mosche.”


Certo questa è l’estremizzazione che Paolo Villaggio utilizza, tramite il Rag. Ugo Fantozzi, per descrivere le disastrose villeggiature che la maggioranza degli italiani passava all’ombra delle vacanze dei ricchi.
Ma se ci fermiamo un attimo ad osservare, ci accorgiamo che per molti la vacanza non è poi cambiata molto rispetto a trenta o quaranta anni fa.


Spiaggia, possibilmente libera per risparmiare, telo sulla sabbia, per i più temerari sugli scogli, e ombrellone piantato storto che tanto se non c’è vento non cade. Qualcuno si concede il lusso di un paio di sedie pieghevoli acquistate per pochi euro al supermercato.


I “Bagni Flora” del ragioniere più famoso d’Italia si possono ritrovare ancora oggi in tante località balneari, anche le più famose e meglio frequentate.


Perchè l’italiano medio, quando è in vacanza, è sempre uguale a se stesso.